Cinquanta aziende italiane protagoniste della prima edizione di World of Food Beijing, evento dedicato al food&beverage che si terrà dal 26 al 28 novembre nella capitale della Repubblica Popolare, presso il China National Convention Centre.
La nuova kermesse targata Anuga vanta prestigiose collaborazioni, fra cui la partnership con CFNA, la Chamber of Commerce for food Stuffs and Native Produce, associazione che rappresenta 6mila realtà fra cui i più importanti importatori e distributori di food and drink della Cina settentrionale.
L’Area italiana allestita durante la tre giorni, frutto della collaborazione fra Anuga (Koelnmesse) e Cibus (Fiere di Parma e Federalimentare) volta a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese del “made in Italy”, si svilupperà su una superficie di oltre 500 metri quadrati e accoglierà, fra gli altri, realtà come il Pastificio La Molisana, Riso Gallo, Coppini Arte Olearia, La Contadina, Ambrosi, Coppola, Wal-Cor Corsanini e Conserve Italia.
Inutile dire che World of Food Beijing – 30mila metri quadrati con oltre 500 espositori, di cui 203 da 26 Paesi – si presenta come porta privilegiata da cui entrare nel grande mercato della Cina settentrionale: Pechino è infatti il cuore di un’area abitata da oltre 200 milioni di persone, con un reddito pro capite in continua crescita. Un bacino potenziale di estremo interesse per gli operatori del food&beverage di qualità e per i prodotti italiani. Lo confermano i dati: nel 2011 l’import di cibi e bevande straniere è stato pari a 5 miliardi di dollari, il 74% in più rispetto al 2010. E nel 2012 sono stati superati i 7,6 miliardi, corrispondenti grosso modo alla metà delle importazioni del settore agroalimentare per l’intera Cina.
In questo contesto il made in Italy sta conquistando quote di mercato, con una crescita costante nell’ultimo quinquennio, nell’ordine del 20% all’anno. Secondo Federalimentare nel periodo gennaio-ottobre 2013 le importazioni di generi alimentari dal nostro Paese si sono attestate a quota 255 milioni di euro, l’11,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2012. E l’incremento abbatte il muro del 50% considerando la sola municipalità di Pechino.