Carta canta: nel bailamme di dichiarazioni sugli effetti delle decisioni assunte dal Governo in tema di contratti di lavoro ed esonero contributivo interviene adesso l’Inps, che comunica dati ufficiali a prova di polemica politica e sindacale (per cui a chi parla di successo si contrappone chi parla di fallimento).
Ebbene, il taglio dei contributi per tre anni sta aumentando il numero delle assunzioni a tempo indeterminato e le conversioni dei contratti: nei primi tre mesi del 2015 sono stati quasi 268mila i rapporti di lavoro instaurati con l’esonero contributivo fino a 8.060 euro. L’ammontare dell’esonero è di 155 milioni di euro.
“Nel primo trimestre 2015 aumentano, rispetto al corrispondente periodo del 2014, le assunzioni a tempo indeterminato (+91.277), mentre diminuiscono i contratti a termine (-32.117) e le assunzioni in apprendistato (-9.188). Nel periodo considerato l’aumento complessivo delle nuove assunzioni è di 49.972 unità. Nello stesso periodo diminuiscono di 135.684 unità le cessazioni di rapporti di lavoro, per cui il saldo netto dei rapporti di lavoro è pari a 185.656 unità”. Così l’Istituto previdenziale.
In soldoni, tra gennaio e marzo sono stati attivati 1,33 milioni di nuovi contratti di lavoro: di questi 470mila sono a tempo indeterminato, il 24% in più rispetto al 2014. Non solo: a questi si sommano 149mila contratti a termine o apprendistati trasformati in indeterminati. A fronte di 1,01 milioni di cessazioni, il saldo positivo tra nuovi contratti e cessazioni, relativamente al primo trimestre dell’anno, arriva a 319mila unità, un balzo del 138,3% rispetto allo stesso periodo del 2014.
In particolare, nel corso del mese di marzo 2015 la quota di nuovi rapporti stabili ha raggiunto la misura del 48,2%. Sempre nello stesse mese, sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate, oltre il 57% fruisce dell’esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di Stabilità 2015, che ha previsto la decontribuzione fino a circa 8mila euro. Nel periodo gennaio-marzo 2015, le cessazioni a tempo indeterminato sono state 382.157, il 7,6% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.