Il matrimonio tra l’americana Burger King e la canadese Tim Hortons… s’ha da fare. La multinazionale del panino espresso di Miami ha infatti raggiunto un accordo per acquisire l’azienda fondata a Oakville (Ontario) dall’omonimo campione di hockey canadese insieme all’amico Ron Joyce, nota per il suo caffè american style, per le ciambelle e per i Timbits (bignè fritti).
I termini finanziari dell’operazione, che ha già ricevuto il via libera dai consigli di amministrazione di entrambe le aziende, sono ormai noti: gli azionisti di Tim Hortons riceveranno 65,50 dollari canadesi per azione in contanti e 0,8025 azioni della nuova entità per ogni titolo TH.
Dall’unione sull’asse Miami-Oakville nasce il terzo gruppo a livello mondiale del fast food, con un giro d’affari di 23 miliardi di dollari e oltre 18mila ristoranti sparsi in 100 stati. 3G Capital, azionista di maggioranza di BK, avrà una partecipazione pari a circa il 51% della neonata società, che, guarda caso, fisserà la propria sede legale in Canada, dove sono minori le imposte applicate alle imprese (tax rate intorno al 26,5% contro il 40% degli Usa).
Alex Behring, attuale presidente esecutivo di Burger King guiderà la newco mentre il ceo Daniel Schwartz ne diventerà amministratore delegato. A Marc Caira, attualmente alla testa di Tim Hortons, verrà invece affidata la vicepresidenza del neonato colosso del quick service.