Ambiente, sana alimentazione e lotta agli sprechi: sono i pilastri del servizio che Ladisa implementerà nelle scuole di Ancona, dove si è aggiudicata la sua prima commessa nelle Marche. Il colosso della ristorazione pugliese – oltre 100 milioni di fatturato e 3.200 dipendenti – si occuperà del servizio di refezione in 40 plessi tra scuole dell’infanzia e primarie.
Il contratto durerà un anno e prevede la preparazione di circa 500mila pasti confezionati nelle cucine comunali, dove, tra le innovazioni proposte, verrà realizzata una zona apposita con attrezzature dedicate per la preparazione dei pasti destinati alle diete speciali e ai celiaci.
Ciascuno dei 40 refettori sarà altresì dotato di strumenti per ridurre i tempi di sbucciatura della frutta, facilitandone il consumo da parte dei bambini. Per avvicinarli poi ai temi di una sana e corretta alimentazione e del contrasto allo spreco è previsto il progetto “Cosa resta nel piatto?”. Insieme agli insegnanti, i giovani avventori potranno misurare gli avanzi del cibo, raccogliendoli in un piccola pattumiera per i rifiuti organici e annotando i dati su una scheda. Al termine dell’iniziativa sarà premiata la classe che avrà prodotto meno avanzi. Non solo: Ladisa ha siglato un accordo con l’associazione educativa di promozione sociale del territorio per incontri formativi presso un’azienda agricola biologica in cui si svolgeranno diverse attività di laboratorio.
Inoltre, a conferma della sensibilità e attenzione verso chi vive in situazioni di disagio, è prevista la fornitura di circa una tonnellata di prodotti alimentari “secchi” (pasta, riso, legumi, biscotti, ecc.) destinati alle famiglie in difficoltà. Infine, in coerenza con le nuove direttive antispreco sarà siglata una intesa con una Onlus del territorio per il ritiro e la distribuzione agli indigenti di pasti “integri” non utilizzati per il servizio di refezione.