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Quick serviceTerzo trimestre in affanno per alcuni dei colossi del quick service Usa.

Con ordine: la catena di fast food Wendy’s ha chiuso il periodo con un utile di 22,8 milioni di dollari, a fronte di una perdita di 1,9 milioni registrato nello stesso periodo di un anno prima.

I ricavi sono diminuiti del 20% a 512,5 milioni mentre le vendite, a parità di negozi, sono cresciute del 2%. L’utile per azione adjusted si è attestato a 0,08 dollari. Si tratta di risultati che non rispecchiano le attese: gli analisti avevano previsto un Eps di 0,09 dollari su ricavi pari a 514,7 milioni e vendite in crescita del 2,4%.

Peggio va a un altro colosso del fast food, anzi, quello che, malgrado le defaillance che sta inanellando trimestre dopo trimestre, rimane tra i leader del mercato, in patria e nel mondo: stiamo parlando di McDonald’s, che a ottobre ha subito un calo delle vendite comparabili (ossia considerando solo i negozi aperti da almeno un anno) dello 0,5%. A pesare è stata soprattutto la debolezza dei mercati dell’Africa, del Medio e dell’Estremo Oriente, dove il calo è stato superiore al 4%. In questo caso però si tratta di una contrazione meno grave di quanto prevedevano gli esperti, dopo che il gigante di Oak Brook aveva chiuso il terzo trimestre con profitti in flessione del 30%, crollati a 1,07 miliardi di dollari dai 1,52 dello stesso periodo del 2013. E ancora: sotto le previsioni di mercato anche i ricavi erano scivolati del 4,6% a 6,99 miliardi di dollari e le vendite nei ristoranti aperti da almeno un anno segnavano una contrazione del 3,3% nel periodo luglio-settembre. Nello stesso lasso di tempo virava in rosso anche Burger King Worldwide. La catena della Florida ha subito il contraccolpo di costi più che raddoppiati, schizzati a 278 milioni di dollari, a causa degli 11 miliardi di dollari sborsati per l’acquisto della canadese Tim Hortons.

In definitiva, BK ha riportato perdite per 23,5 milioni di dollari, -7 centesimi per azione, contro l’utile per 68,2 milioni, e 19 centesimi per azione, dello stesso periodo del 2013. Escludendo le voci straordinarie, l’utile è salito da 23 a 27 centesimi per azione e il fatturato è cresciuto dell’1,4%, a 278,9 milioni di dollari. Nel trimestre, le vendite nei ristoranti aperti da almeno un anno sono salite del 2,4%, con un +3,6% in Stati Uniti e Canada e un +4,1% nella regione Asia Pacifico.

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