Nell’ambito del boom del commercio ambulante registrato negli anni della crisi, in crescita del 17% per un totale di 189.291 imprese operanti sul territorio nazionale al 30 giugno 2015, è l’offerta alimentare, cui fanno capo 34.905 imprese “mobili”, il 18% del totale, a fare da battipista. Il dato emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell’Osservatorio nazionale sul commercio del Ministero dello Sviluppo economico a partire dal 2008.
Parte non trascurabile di questo exploit è a sua volta riferibile alla grande diffusione dello street food: quasi tre italiani su quattro (73%) hanno acquistato nel 2014 cibo di strada. Ciò riflette una progressione di primaria importanza per questa forma alternativa di ristorazione low cost, come evidenzia un sondaggio online condotto dal sito www.coldiretti.it.
Risultato: 35 milioni di italiani amano scoprire il territorio e i suoi prodotti tipici, da poter gustare in versione street, risparmiando. Tanto è vero che il cibo di strada preferito da oltre la metà dei cittadini della Repubblica (60%) è quello locale, dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini, laddove il 10% sceglie i cibi etnici come il kebab, e appena il 3 predilige quello internazionale come gli hot dog.
Non estraneo a questo fenomeno è la crescita della rete dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, cui fanno riferimento oltre 1.000 mercati dove è possibile acquistare senza intermediazione direttamente dai produttori cibi locali a Km Zero.