Forte di una crescita del fatturato 2016 del 14%, Ladisa è pronta a investire 32 milioni di euro (di cui 23 in Puglia) e ad assumere 250 persone nel prossimo quinquennio.
L’azienda pugliese guidata dai fratelli Sebastiano e Vito Ladisa – 22 milioni di pasti erogati, poco meno di 4mila collaboratori e un patrimonio netto cresciuto nel 2016 di 6,7 milioni rispetto all’anno prima – continuerà quindi a investire una consistente fetta dei propri margini in nuovi impianti produttivi (19 quelli attualmente presenti su tutto il territorio nazionale al servizio di 700 centri di distribuzione pasti), nell’informatizzazione dei processi produttivi ed organizzativi, nell’assunzione e formazione del personale. Obiettivo: raggiungere nel 2021 quota 350 milioni di fatturato.
In quest’ottica si colloca anche la recente acquisizione dello stabilimento ex IME Spa, confinante con il sito produttivo aziendale di via Lindemann nella Zona Industriale di Bari, che vanta 11.000 mq2 di suolo e 7.500 mq2 di struttura produttiva.
Proprio laddove nei giorni scorsi è avvenuta l’analisi che ha permesso alla holding di conseguire la certificazione della Carbon Footprint, che attesta l’emissione di C02 in atmosfera. Eseguito su una giornata alimentare tipo di un menu somministrato ai pazienti di un ospedale, dall’esame è emerso che poco più del 50% della Carbon Footprint di colazione, pranzo e cena è dato dall’approvvigionamento delle materie prime, seguito dal processo di preparazione (34%), dal trasporto (13,8%) e alla distribuzione (1,9%).
All’insegna del risparmio energetico è anche la commessa vinta nel Comune di Oria, in provincia di Brindisi, dove, dal prossimo 1° novembre e fino all’ottobre del 2025, Ladisa avrà in carico il servizio di refezione scolastica e per gli anziani a domicilio. Qui, oltre a utilizzare referenze Bio, Dop e Igp, prodotti sanificanti tipo Ecolabel e stoviglie biodegradabili o in materiale lavabile, il caterer barese realizzerà anche un impianto fotovoltaico da 20kWp con un abbattimento di 23.104 chilowatt, pari a circa il 21,5% dei consumi annui complessivi. A ciò si somma la realizzazione di un impianto termico, in funzione 8 ore al giorno per 120 giorni all’anno, che produrrà un risparmio di 38mila kWh.
A ridotto impatto ambientale anche il servizio di ristorazione delle mense Sogei che Ladisa si è aggiudicato in via definitiva: la gara, indetta da Consip, riguardava cinque mense delle sedi di via Atanasio Soldati 80 e di via Mario Carucci 85 e 99 a Roma. Si tratta di poco più di 2.600 pasti potenziali al giorno per i prossimi sei anni, destinati tra l’altro ai dipendenti Sogei e assimilati (Guardia di Finanza ivi distaccata e ospiti della committente), ai dipendenti Mef e al personale di ditte esterne autorizzato alla fruizione del servizio.
L’appalto segue quello che l’azienda ha vinto poco prima ad Ancona, dove erogherà nel corso dell’anno scolastico appena cominciato circa 500mila pasti destinati a 40 plessi scolastici tra infanzia e primarie, confezionati nelle cucine comunali.