Con una crescita dell’11,4% sullo stesso mese del 2021, la ristorazione mette le ali a giugno lungo lo Stivale. Un aumento a doppia cifra tanto più da segnalare se lo si raffronta all’andamento dei consumi di abbigliamento e retail non food, segmenti entrambi in flessione secondo i dati elaborati da Confimprese-Ey.
“L’andamento dei consumi di giugno 2022 rispetto allo stesso mese del 2021 mostra un trend in miglioramento in particolare nel settore della ristorazione che chiude il mese a +11,4% e che traina i buoni risultati di vendita del mese nei centri città e nei centri commerciali”, ha spiegato questi dati spiega Carlo La Giglia, responsabile dell’Osservatorio Confimprese-Ey. Per poi aggiungere: “Una spinta alla ripresa arriva anche dalle città turistiche, in particolare Firenze e Venezia, grazie al forte ritorno del turismo”.
Al contrario, note dolenti sul fronte abbigliamento/accessori e retail non food (per esempio l’arredamento) che registrano contrazione rispettivamente del 3,7% e del 2%. Per il settore non food occorre tuttavia ricordare come che nei primi sei mesi dell’anno abbia messo a segno un exploit del 7,6% sul 2021 e ancora risulta essere il segmento più performante rispetto al 2019.
Nel complesso, e quindi considerando i tre settori, giugno chiude a +0,6% su giugno 2021. Un dato non del tutto positivo, come sottolinea Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese: “Non è un buon segnale che la crescita del totale mercato si fermi al +0,6% nel mese di giugno su giugno 2021 in cui non c’erano più le restrizioni. Questo significa che inflazione, caro bollette, il conflitto e, da ultimo, la grave crisi politica che ha investito il nostro Paese frenano i consumi e la fiducia delle famiglie. Buoni i segnali che arrivano dal travel, in piena ripresa. Ma la cautela è d’obbligo e dovremo aspettare l’evoluzione della situazione geopolitica prima di potere sperare in una vera ripresa dei consumi”.
Considerando l’analisi complessiva dei tre settori a livello regionale, il confronto di giugno 2022 su giugno 2021 vede la seguente classifica in termini di crescita: Lazio +6,3%, Toscana +6%, Liguria +4,1%, Sardegna +3,6%, Emilia-Romagna e Lombardia +1,8%, Abruzzo +1,6% e Veneto +0,7%. Tendenze negative si registrano invece in Calabria -8,5%, Umbria -7,1%, Sicilia -5,5%, Friuli-Venezia Giulia (-4,8%), Puglia (-3,7%), Piemonte (-2,1%), Trentino-Alto Adige/Südtirol (-0,6%), Campania (-0,4%) e Marche (-0,3 per cento).