Oltre 300.000 pasti all’anno, forniti nelle 25 mense gestite dalla Comunità delle Giudicarie, per dare risposta a più di 2.900 famiglie: è questa la dimensione dell’appalto per la refezione scolastica che è stato riaggiudicato a Risto 3 di Trento, che ha in carico il servizio da diversi anni. La concessione ha durata quadriennale, per un importo complessivo di 10.824.000 euro più IVA 4%, ed è assegnato con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Con il nuovo appalto si è cercato di migliorare ulteriormente gli standard del servizio sia per quanto riguarda la scelta dei prodotti che per le modalità di erogazione. Risultato: la percentuale di alimenti biologici verrà aumentata dal 35% al 67% relativamente all’utilizzo di frutta, verdura, pasta, riso, patate, formaggio, latte, uova, pane, olio extravergine, ecc., mentre saranno oltre il 50% i prodotti IGP e DOP e il 70% quelli a basso impatto ambientale, ovvero provenienti da una distanza inferiore a 70 km. Così come sono previste percentuali preponderanti di carni bovine, suine e avicole del territorio e di origine bio mentre è del 60% la quota di pesce del Trentino e del 50% quella del pesce da pesca sostenibile. Non solo: verranno implementate le azioni previste dal progetto di educazione alimentare, con l’obiettivo di sostenere e promuovere stili di vita corretti mediante una sana alimentazione.
Il tutto con un costo del pasto a carico della Comunità fissato in 4,92 euro + IVA per gli alunni delle scuole elementari e medie e in 6,17 euro + IVA per gli studenti della formazione professionali (Enaip e Upt ). Il costo massimo per il singolo pasto a carico delle famiglie è rimasto inalterato in 4,10 euro, ridotto a seconda del calcolo dell’Icef e del numero dei figli frequentanti la mensa.