La cucina italiana in senso lato, sia a tavola che nell’agrifood, è al centro di una straordinaria crescita a livello internazionale, testimoniata da un aumento dell’11% della sua quota di mercato nel settore della ristorazione a livello globale rispetto al 2021, raggiungendo un fatturato di 228 miliardi di euro nel mondo. Si tratta di quasi il 10% dei ricavi totali del mercato del foodservice fuoricasa planetario, valutato attorno ai 2.600 miliardi di euro nel 2022. A dirlo è il rapporto Foodservice Market Monitor di Deloitte, che evidenzia il ruolo centrale della cucina tricolore nel panorama culinario internazionale.
L’Italia si posiziona come il primo Paese europeo nella ristorazione tradizionale, costituendo il 19% dei ristoranti tradizionali a livello globale. La diversità emerge nelle preferenze del target dei consumatori nei diversi contesti internazionali: mentre in generale i ristoranti italiani sono noti per offrire – e quindi essere anche prescelti per – un ottimo rapporto qualità-prezzo un po’ ovunque, nei Paesi asiatici sono più diffusi i locali made in Italy di alto livello.
Nonostante solo il 9% dei ristoranti italiani faccia parte di una catena, il settore delle reti di food brand ha registrato una crescita significativa del 44,4% nel 2022. Questo mentre, nel resto del mondo, le catene del foodservice rappresentano un terzo del mercato totale della ristorazione, con un exploit del 19,4% nel 2022, soprattutto in Nord America.
Il servizio di consegna a domicilio ha conosciuto a sua volta una notevole progressione, passando dal 5% al 19% del mercato tra il 2016 e il 2022, influenzato dagli effetti della pandemia. Anche il comparto parto turistico ha registrato un incremento annuo del 43% tra il 2021 e il 2022, contribuendo in modo significativo agli incassi del settore food.
Record scaccia record
Se c’è una voce che attesta il successo del fatto in Italia a tavola, questa è quella dell’export dei prodotti agroalimentari del Belpaese, che ha infranto l’ennesimo record, superando i 31 miliardi nei primi 6 mesi del 2023, con una crescita del 7,7% rispetto al 2022. Tuttavia, la contraffazione delle denominazioni alimentari di casa nostra continua a causare danni economici, pari, si stima, a 120 miliardi di euro, con il 60% degli italiani che, viaggiando all’estero, si è imbattuto almeno una volta in prodotti made in Italy contraffatti, tra cui formaggi, salumi e vini in testa.
Ecco perché il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste mira a ottenere l’iscrizione della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco, un passo cruciale per rafforzare il marchio Italia nel mondo. La cucina italiana continua a conquistare i palati globali, consolidandosi come un elemento chiave della cultura alimentare mondiale e un settore essenziale per l’economia del Paese.