Starbucks, la catena di caffetterie a stelle e strisce, apre il suo quarto store a Roma, in via Cola di Rienzo. L’opening, avvenuta in partnership con Percassi, licenziatario esclusivo del brand made in USA in Italia, ha creato 25 nuovi posti di lavoro.
Il nuovo negozio, situato in una zona residenziale del raffinato Rione Prati, è ampio e accogliente, con una sessantina di posti, di cui 24 nel dehor e 34 all’interno. L’ambiente è elegante e luminoso, con linee che si sposano con l’architettura degli edifici circostanti. Un artwork raffigurante l’iconica sirena Starbucks accoglie gli ospiti.
L’offerta beverage di Starbucks è ricca e variegata, dal classico Espresso ai drink più fantasiosi. La nuova linea Oleato™, nata dall’unione di caffè e olio extravergine di oliva siciliano, è una novità da non perdere. I clienti potranno inoltre gustare le bevande della nuova campagna Holiday, arricchite con caramello, cioccolata, toffee nut e pan di zenzero. Per una pausa più sostanziosa, il menù food di Starbucks comprende sandwich e panini, dessert e prodotti da forno.
Matteo Morandi, CEO di Starbucks Italy, ha dichiarato: “Dal 2018 proponiamo nel Belpaese la nostra visione del caffè, sempre nel rispetto della tradizione pluricentenaria che lo accompagna. Il nostro obiettivo è offrire il meglio dell’esperienza Starbucks ai clienti italiani e diventare un punto di riferimento e di ritrovo accogliente non solo per i turisti che quotidianamente visitano la nostra capitale, ma anche per gli stessi abitanti di Roma”.
Vincenzo Catrambone, General Manager di Starbucks Italia, ha aggiunto: “Percassi e Starbucks continuano a investire su Roma, forti del riscontro positivo ottenuto dai primi tre store capitolini. Con la prima apertura in un’area residenziale, puntiamo a raggiungere sempre più appassionati della sirena verde. La presenza di Starbucks in Italia si traduce anche nel sostegno all’economia del territorio con l’assunzione, a Cola di Rienzo, di 25 persone. Questa non sarà l’ultima apertura dell’anno, il 2023 ha ancora sorprese in serbo per l’Italia”.