Il business della ristorazione negli scali ferroviari italiani si è adeguato alla grande novità degli ultimi anni sulla rete del Belpaese: l’Alta Velocità. Basti citare un dato: nel 2013 sono cresciuti dell’8% rispetto all’anno prima i ricavi delle attività food&beverage del network di Grandi Stazioni, la partecipata del Gruppo FS Italiane che gestisce i 14 principali scali nazionali. Un risultato che deriva dalla combinazione di due fattori: la progressiva estensione delle attività food e retail negli spazi riqualificati del circuito e l’aumento del traffico ferroviario. L’importanza di quest’ultimo fattore è testimoniato dai numeri delle Ferrovie di Stato, nel 2013 in crescita per il sesto anno consecutivo.
Allo sforzo di ammodernamento delle vie ferrate che negli ultimi anni ha portato alla nascita (malgrado i ritardi, e i costi, rispetto ad altri stati europei…) di un’ossatura AV che ha rigenerato i conti delle FS Italiane, corrisponde analogo impegno da parte di Grandi Stazioni e Centostazioni, l’altra partecipata del Gruppo che gestiste a sua volta 103 scali di medio/grandi dimensioni da nord a sud dello Stivale.
Per leggere tutto il contenuto dell’articolo sulla ristorazione ferroviaria pubblicato sull’edizione di maggio di Ristorando, abbonati alla rivista per non attendere la pubblicazione nella sezione dello Sfoglio online.