Iniziato in positivo, l’effetto coronavirus si è abbattuto nel 1° trimestre 2020 anche sui conti di Marr: il blocco delle attività turistiche e della ristorazione ha determinato il rallentamento dei risultati, che si riverbererà di certo anche sul secondo trimestre, con una ripresa dei consumi extradomestici stimata a partire dall’estate. È la costola attiva nella distribuzione alimentare del Gruppo Cremonini a spiegare la situazione in una nota, in cui evidenzia per i primi tre mesi dell’anno una perdita pari a 4 milioni di euro (con un Eps di -0,06 euro), rispetto all’utile di 6,6 dello stesso periodo del 2019.
I ricavi totali consolidati di periodo sono stati pari a 261,7 milioni di euro, in calo dai 333,4 del primo trimestre 2019. E questo benché sino al 23 febbraio le vendite avessero evidenziato sul progressivo da inizio anno un incremento tendenziale del 4,1%, con una crescita in linea con gli obiettivi.
La profittabilità operativa ha risentito della marcata riduzione dei ricavi e in parte è stata mitigata dagli interventi sui costi fissi operativi. Ebitda ed Ebit si sono attestati rispettivamente a 3,6 e -4,2 milioni di euro rispetto ai 17,3 e 10,7 mln euro del pari periodo 2019.
Il rafforzamento
Ma come detto, l’azienda ha annunciato un piano per affrontare la crisi causata dalla pandemia, con diverse priorità strategiche, a cominciare dal rafforzamento della liquidità. A ciò si sommano il contenimento dei costi operativi, il consolidamento della propria posizione di leadership, l’individuazione di nuove opportunità di business legate al take away o al food delivery. Senza contare il rafforzamento di alcune linee di prodotto (packaging, disinfettanti, food ready to eat) e della posizione competitiva con acquisizioni di quote di mercato, conseguenti al prevedibile consolidamento dello stesso.