Per avere un menu vegano e vegetariano a scuola non servirà un certificato medico: basterà la richiesta di un genitore. La decisione è resa ufficiale dal decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale riguardante le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica”, che cancella ogni diversa interpretazione data da alcune amministrazioni comunali, che in passato avevano chiesto appunto il nulla osta del medico o pediatra.
Repetita iuvant
Il provvedimento, firmato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, con i ministri della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani e delle Politiche Agricole Alimentari, Stefano Patuanelli, stabilisce nella premessa che “la prescrizione medica non si riferisce alle diete per fini etici, culturali, religiosi”. Secondo la Lav, Lega anti-vivisezione, con quesa decisione è “stato respinto ogni tentativo di scoraggiare le scelte etiche alimentari rendendo obbligatoria la certificazione medica per chi chiede menù vegano o vegetariano”.
A onor del vero, fin dal 2010 le Linee Guida (e in seguito una nota chiarificatrice emanata nel 2016) stabilivano che “non essendo una malattia, la scelta etica e culturale vegana o vegetariana di una persona, di una famiglia, così come le scelte alimentari religiose, non sono sindacabili né attestabili o certificabili da un medico”.
Secondo il Rapporto Italia 2021 diffuso recentemente da Eurispes, sceglie di non alimentarsi con cibi di origine animale, per ragioni etiche, salutistiche, ambientali o culturali il 2,4% del campione studiato. Un numero in costante crescita negli anni, visto che l’anno prima erano il 2,2%.