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A riprova del suo carattere anticiclico, il mondo della ristorazione e dell’hotellerie ha tenuto botta anche durante la grande crisi, in Italia e non solo. La spesa degli italiani per mangiare e dormire fuoricasa non ha infatti subito brusche frenate negli ultimi 10 anni.

Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2017 i nuclei familiari del Belpaese sono nella “top ten” Ue della spesa in questi ambiti, e guadagnano anche una posizione passando dalla nona all’ottava. L’analisi mostra un aumento dell’esborso degli italiani per il mangiare e dormire fuori casa, dal 9,1% del 2007 al 10,3% del 2017, pari a +1,2% e sempre superiore alla media dell’Unione, rispettivamente dell’8,3% e dell’8,8% (+0,5%).

In generale, è l’area del Mediterraneo quella dove si spende di più per la tavola e le vacanze: primo Paese in classifica è infatti Malta (20,2%), seguita da Cipro (17,5%), Spagna (16,8%) e Grecia (15,4%). Al quinto posto l’Irlanda, con 14,8%. Ad eccezione dell’ex colonia britannica nel cuore del Mare Nostrum, si tratta dei Paesi più colpiti dalla crisi economico-finanziaria degli anni Duemila e Duemiladieci, sottoposti a programmi di assistenza Ue. Gli stati membri dove invece le famiglie vanno meno a mangiare fuori o in villeggiatura sono Romania (3,1%), Polonia (3,6%) e Lituania (3,7%), mentre quelli in cui la spesa è diminuita negli ultimi dieci anni sono la stessa Romania (dal 5% nel 2007 al 3,1% nel 2017, -1,9%), la Slovacchia (-0,6%) e la Finlandia (-0,1%).

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