Con un appello sottoscritto da oltre 50 imprenditori della ristorazione, nasce il gruppo Unione dei Brand della Ristorazione Italiana. Obiettivo: dare un segnale di presenza e supporto alla città e alle istituzioni.
Una iniziativa che si somma a quella della Fipe nazionale e della sezione lombarda, che per mano del presidente di entrambe Lino Enrico Stoppani ha rivolto un incoraggiamento a chi fa ristorazione nelle zone del contagio, e segnatamente a chi opera in Lombardia.
L’appello
Fra i promotori dell’Unione, Antonio Civita di Panino Giusto, Nanni Arbellini di Pizzium e Vincenzo Ferrieri di CioccolatItaliani.
“Esprimiamo il nostro senso comune decidendo di tenere aperti i nostri locali, aderendo all’invito del nostro Sindaco Beppe Sala che richiama Milano al buon senso e invita a scongiurare atteggiamenti che possano generare eccessivo allarme, tra cui l’immagine di una città “spenta” in tutti i sensi, senza che ve ne sia l’effettiva necessità. Con i nostri colleghi abbiamo stabilito di devolvere un sostegno economico alle forze volontarie in campo, rappresentate da associazioni riconosciute, che stiamo definendo in queste ore perché Milano è una città viva… e una città viva è una città che reagisce”, si legge nel comunicato che annuncia la nascita dell’associazione Unione dei Brand della Ristorazione Italiana.
Oltre 50 le aziende coinvolte dall’associazione che, per ora, è di carattere temporaneo. Nonostante numeri importanti: un totale di 1.000 attività della ristorazione coinvolte e circa 10.000 lavoratori sul territorio.
Aderiscono all’iniziativa (lista in fieri)
1. Antica Focacceria San Francesco
2. Basara
3. Bhangrabar
4. Bomaki
5. Bowls and More
6. Briscola – Pizza Society
7. Bun – The Abnormal Burger
8. Caffè Napoli
9. Chinesebox
10. Cioccolatitaliani
11. Cocciuto
12. Deseo
13. East River American Pub
14. El Carnicero
15. El Porteño
16. Flower Burger
17. Foorban
18. Ghe Sem
19. Glovo
20. God Save the Food
21. Ham Holy Burger
22. Hamerica’s
23. I love poke
24. Il Mannarino
25. Iyo
26. Jazz Café
27. Kalamaro
28. L’Ov Milano
29. La Birreria Italiana
30. La Filetteria Italiana
31. La Mantia
32. La Piadineria
33. La Risotteria Italiana
34. La Tartina
35. Lievità
36. Living
37. Long Island Navigli
38. Macha
39. Manhattan
40. Milano Restaurant Group
41. Muu muzzarella
42. Nima Sushi
43. Nuda e Cruda
44. Osteria Brunello
45. Panini Durini
46. Panino Giusto
47. Pescaria
48. Pie – Pizzeria Italiana Espressa
49. Pills Pub
50. Pisco
51. Pizzium
52. Poke House
53. Pokeria by Nima
54. Poku by Bomaki
55. Refeel
56. Riccione
57. Riccione Bistrot
58. Rossopomodoro
59. Sapori Solari
60. Signorvino
61. Spiller
62. Spontini
63. SwissCorner
64. T’Amo Burger
65. T’Amo Pasta
66. Taverna Visconti
67. That’s Vapore
68. This is not a Sushi Bar
La lettera
Ecco invece per intero la missiva del presidente Stoppani:
“Cari Colleghi,
rivolgo queste considerazioni ai titolari di attività di Pubblico Esercizio, che stanno vivendo uno dei loro momenti più complessi e disorientanti della loro storia, come conseguenza alla grave emergenza pubblica collegata alla diffusione del “Coronavirus” (Covid-19). Ciò avviene in un contesto già delicato per il nostro Paese, che da tempo fatica a superare la preoccupante stagnazione della sua economia e che oggi si trova davanti ulteriori criticità da gestire, oltre che nuove sensazioni individuali e collettive di insicurezza.
La nostra Associazione di rappresentanza, pur nella responsabile volontà di collaborare in tutti i modi per scongiurare pericoli alla salute pubblica, è d’altra parte consapevole – ed estremamente preoccupata – della gravità della situazione per le imprese. Di conseguenza, sta trasferendo alle Autorità, chiamate a gestire l’emergenza e ad assumere determinanti decisioni, i danni, i disagi e le esigenze dei Pubblici Esercizi, che svolgono, ogni giorno, la loro funzione con un “pubblico” di milioni di consumatori.
Per quanto riguarda la nostra categoria, le limitazioni imposte ai “bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico” a svolgere attività nella fascia oraria 18:00-06:00, aggiungono ulteriori difficoltà, mettendo a rischio la tenuta economica di molte imprese del settore.
Fin da subito abbiamo manifestato dubbi sull’efficacia di disposizioni che contrastano il contagio con l’imposizione di limitazioni per fasce orarie a categorie di attività, peraltro con difficoltà interpretative a contornare le attività interessate dai provvedimenti, vista anche la legislazione che ha introdotto la “tipologia unica” per le attività di Somministrazione.
Indipendentemente da tali perplessità, già manifestate, abbiamo richiesto la possibilità di differire quantomeno l’obbligo di chiusura per le attività di Bar dalle ore 18 alle ore 20.
Inoltre, stiamo richiedendo al Governo provvedimenti di sostegno eccezionale, in particolare a riguardo di:
– sospensione dei contributi e premi come già avvenuto in precedenza in occasione di eventi e calamità naturali;
– previsione di fondo di contribuzione per i titolari di pubblico esercizio, come ad esempio bar, pub, ristoranti, locali da ballo etc., interessati dall’obbligo di sospensione dell’attività (l’entità potrebbe essere stabilita, ad esempio, secondo quanto avvenuto in occasione di eventi straordinari come terremoti, alluvioni ecc);
– estensione delle previsioni delle causali del Fondo Integrazioni Salariali alle imprese non ricomprese e previsione della cassa in deroga anche per tutte le causali che non sono ricomprese in quelle già previste per il Fondo Integrazione Salariale, sia riferite alle zone direttamente coinvolte ed interessate da provvedimenti e misure di contenimento, sia indirettamente al settore dei pubblici esercizi in conseguenza della riduzione dei flussi turistici e della forte contrazione della domanda interna.
Il nostro impegno è quello di assicurare un attento e qualificato presidio all’evoluzione della situazione, attraverso il sistematico confronto con le Istituzioni a cui è affidata la gestione dell’emergenza e nella speranza che la normalità possa essere presto ripristinata.
Ben conoscendo i valori e la forza di cui sono dotati gli imprenditori del nostro settore, Vi invito, con profondo rispetto, a farVi coraggio, confrontandoVi costantemente con i Vostri colleghi e con le Associazioni di riferimento, recuperando le migliori energie e risorse, indispensabili per superare gli effetti collaterali del “Coronavirus”, tra cui il senso di frustrazione e di incertezza che caratterizzano il momento”.