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L’Assemblea Annuale FIPE-Confcommercio del 2023 ha evidenziato un quadro in chiaroscuro per il settore della ristorazione italiana, componente vitale dell’economia nazionale con 330mila imprese e quasi un milione di occupati. 

Da un lato, l’occupazione è tornata ai livelli del 2019, con 987mila addetti: un risultato positivo, soprattutto se si considera che il settore è uno dei più colpiti dalla pandemia.
Dall’altro lato, tuttavia, il 60% degli imprenditori lamenta grosse difficoltà nel reperimento di personale. Questo problema è dovuto alla mancanza di candidati, in particolare per le figure di sala.

Un altro dato positivo è che la spesa prevista per la ristorazione fuoricasa nel 2023 è di 89,6 miliardi di euro: un valore in aumento rispetto al 2022, ma ancora inferiore ai livelli pre-Covid.

L’Assemblea FIPE ha anche affrontato il tema della comunicazione del settore della ristorazione. Il presidente della federazione, Lino Enrico Stoppani, ha sottolineato che la ristorazione sconta un “difetto di inquadratura” da parte dei media e della stessa opinione pubblica. Che, secondo Stoppani, si concentrano sugli aspetti più sensazionalistici, come il cosiddetto “toast-gate” (i costi aggiuntivi per il taglio del toast sugli scontrini e casi analoghi, ndr), trascurando le componenti valoriali, sociali ed economiche del comparto, la cui reputazione complessiva esce danneggiata da questo tipo di informazione, frenandone lo sviluppo.

Ecco alcuni suggerimenti per migliorare la comunicazione del fuoricasa italiano: i media dovrebbero concentrarsi sui contenuti informativi e di approfondimento, piuttosto che sui titoli che fanno scalpore; gli imprenditori della ristorazione devono essere più attivi nella comunicazione, raccontando la propria storia e i valori del proprio lavoro; infine, le istituzioni sono chiamate a sostenere iniziative di informazione che promuovano il settore del food&beverage.

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